Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’umanità. Così accogliamo questa decisione del Ministero dell’Ambiente. Infatti, finalmente torna il “vuoto a rendere”. Le bottiglie vuote, che si tratti di birra o acqua, potranno da oggi essere riconsegnate al barista in cambio della restituzione di una piccola cauzione versata al momento dell’acquisto. L’iniziativa è entrata in vigore martedì 10 ottobre 2017 e permette di ricevere dai 5 ai 30 centesimi.
Un ritorno gradito
Il “vuoto a rendere” non è certamente una pratica innovativa. Infatti, questo sistema era molto diffuso nel nostro Paese fino all’inizio degli anni Sessanta. La massiccia diffusione della plastica portò alla scomparsa di questa pratica virtuosa. Ma come funzionava fino a 40 anni fa? Per tutti i prodotti commercializzati in bottiglie di vetro, si pagava una sorta di cauzione, un sovrapprezzo per portare a casa il contenitore oltre al contenuto alimentare. Dopo l’impiego, l’acquirente aveva la possibilità di restituire il contenitore e riscattare la cauzione oppure acquistare un nuovo prodotto, pagando solamente il contenuto e non il contenitore di vetro.
Come funziona ora il “vuoto a rendere”?
Il valore della cauzione sarà proporzionale a quello del ”vuoto”. Ciò significa che l’importo potrà variare da 5 cent per le lattine da 200 ml, fino a 30 cent per le bottiglie da un litro e mezzo. Tale importo, inoltre, non comporterà un aumento complessivo del prezzo del prodotto per il consumatore. Per il momento, le norme si applicano a contenitori di volume compreso tra gli 0,20 e gli 1,5 litri. Tale pratica verrà attentamente monitorata al fine di valutare la sua fattibilità tecnico-economica e ambientale. Questo monitoraggio, che durerà un anno, avrà il compito di stabilire se il “vuoto a rendere” sia da confermare ed eventualmente estendere ad altri tipi di prodotto e ad altre tipologie di consumo.
Solo alcuni punti vendita ed esercizi commerciali potranno partecipare alla sperimentazione. Come riconoscerli? Un simbolo all’ingresso di bar, ristoranti, alberghi o di altri punti di consumo evidenzierà gli esercenti che hanno scelto di aderire.
L’obiettivo del “vuoto a rendere”
L’obiettivo del “vuoto a rendere” è sensibilizzare i consumatori sull’importanza del riciclo, oltre a diminuire la produzione dei rifiuti. I contenitori in vetro potranno essere riutilizzati oltre 10 volte prima di essere buttati. In pratica, ecologia e sensibilizzazione. Incoraggiando il consumatore finale a restituire l’imballaggio al produttore si spera di limitare la produzione di rifiuti, andando ad alleggerire la raccolta differenziata. Non solo, perché il sistema del ”vuoto a rendere” prevede che i contenitori vengano sottoposti a un procedimento di sterilizzazione che richiede il 60% di energia in meno rispetto a quella necessaria alla creazione di un nuovo imballaggio. Un ciclo virtuoso che rispetta l’ambiente.
Noi di blog.biotravel.it abbiamo parlato più volte della pericolosità della plastica usa e getta. Che il modello Costa Rica si stia facendo, a piccoli passi, sempre più vicino? Noi ce lo auguriamo!