Spreco alimentare: in Francia c’è una legge!

All’indomani dell’accordo sul clima, la Francia fa parlare di sé per un nuovo provvedimento all’avanguardia sul piano della sostenibilità.

Nel 2016 i supermercati francesi dovranno distribuire il cibo in scadenza alle associazioni no profit, mentre i ristoranti saranno incentivati a fornire ai clienti “doggy bag” per portare a casa gli avanzi dei pasti. Lo stabilisce la legge approvata il 10 dicembre 2015 per tagliare gli sprechi alimentari, e dare al contempo un aiuto concreto ai 3,5 milioni di persone la cui sopravvivenza dipende dalla donazione di cibo. L’obiettivo è dimezzare in 10 anni la quantità di alimenti destinati alla discarica.

La nuova norma francese, una volta terminato l’iter legislativo, si applicherà ai supermercati con superficie superiore ai 400 metri quadrati, obbligandoli ad accordarsi entro luglio 2016 con le organizzazioni per distribuire gli alimenti prossimi alla scadenza, o trasformarli in cibo per animali. Per i trasgressori sono previste sanzioni fino a 75 mila euro, e in alcuni casi la reclusione. La lotta agli sprechi riguarda anche i ristoranti, che sopra 180 coperti al giorno dovranno consentire ai clienti di portare a casa i cibi non consumati.


I NUMERI DELLO SPRECO ALIMENTARE


La FAO conta che il 35% della produzione alimentare globale ha come destinazione finale la discarica, un dato che ha costi economici e sociali spaventosi. Le ripercussioni sono pesanti anche sul piano ambientale: secondo le Nazioni Unite, se tutto il cibo sprecato rappresentasse un Paese, sarebbe il terzo al mondo per produzione di gas serra.

In Italia, grazie ad alcune iniziative promosse dalle onlus, come Banco Alimentare, gli sprechi nella grande distribuzione sono in diminuzione. Anche la crisi economica, e l’attualità dei temi legati al consumo critico, stanno pian piano modificando le abitudini degli italiani. In base alle stime di Coldiretti, tuttavia, ogni cittadino getta annualmente 76 chili di cibo nella spazzatura. Quello degli sprechi è dunque un problema reale anche nel nostro paese, e richiede soluzioni concrete.

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