Chi è appassionato di bioedilizia non può non gioirne. Sorgerà a Salerno una chiesa green in grado di catturare l’inquinamento e circondata da alberi. Ospiterà i fedeli dei quartieri Torrione e Sala Abbagnano, grazie a un finanziamento della Cei di 4,5 milioni di euro.
Il progetto
Il progetto è ambizioso. La nuova chiesa di S. Giovanni e S. Felice in Felline nasce da un progetto di Overtel e Centola&Associati. Questa nuova chiesa di Salerno sembra studiata per andare incontro alla nuova legge contro il consumo del suolo. L’impatto ambientale è ridotto perché si occupa meno terreno, lasciando spazio alle essenze della macchia mediterranea. Lo smog riesce ad essere catturato attraverso una vernice fotocatalitica, per produrre l’effetto bosco. 100 metri quadrati di superficie sono equivalenti, dal punto di vista della cattura degli inquinanti, a 100 metri quadrati di alberi di alto fusto. I 1.200 metri quadrati di superficie compenseranno le emissioni medie prodotte da 200 auto in un anno.
Non solo. Neppure l’aspetto energetico è stato lasciato al caso. È stata, infatti, prevista l’installazione di celle fotovoltaiche per compensare il consumo energetico della parte dell’edificio destinata all’oratorio. Sempre al fine di ridurre al minimo l’impatto ambientale e l’inquinamento prodotto dalla nuova struttura, è stato previsto un “cappotto” supercoibentante” per schermare freddo e caldo. E non finisce qui. La nuova chiesa di Salerno disporrà di una cupola ad apertura elettronica. Quest’ultima creerà un effetto camino che d’estate permetterà di lasciar uscire dall’alto l’aria calda facilitando la ventilazione naturale.
Cosa aspettarci
“Su 11 mila metri quadrati di terreno solo mille verranno coperti dalla nuova struttura, il resto sarà destinata a una piazza botanica che resterà aperta 24 ore su 24: ulivi, cipressi e un gruppo di palme prenderanno il posto del parcheggio asfaltato che attualmente occupa l’area”, spiega Luigi Centola, l’architetto che ha ideato il progetto. “Vogliamo creare una chiesa ecocompatibile costruita con tecniche e materiali tipici dell’architettura mediterranea tradizionale: nell’impasto del cemento che tiene la struttura gli inerti sono costituiti da lava, pomice e lapilli, una reinterpretazione del bugnato storico in basalto o piperno di palazzi e chiese campane. La struttura del tetto è in legno. Le finestre sono incassate e coperte da vetri specchianti che le rendono quasi invisibili”.
Il nuovo progetto porterà ad un miglioramento della funzionalità della chiesa, infatti l’attuale è piccola e fatiscente. Emerge in maniera forte, però, anche l’aspetto simbolico del recupero. Una scelta dettata da una rivisitazione moderna del rapporto con la natura condivisa da varie fedi. Ciò, infatti, non sta accadendo solo all’interno della Chiesa Cattolica. Anche il Marocco ha lanciato un piano per la realizzazione di 600 moschee verdi. Prevedono l’utilizzo del fotovoltaico, del solare termico e di led, da realizzare entro il 2019. Analoghi progetti sono in corso in Medio Oriente, dalla Giordania all’Arabia saudita.[laborator_products row_clear=”3″ products_query=”size:6|order_by:rand|post_type:,product|tax_query:149″]