Come ogni anno, il quotidiano Italia Oggi, insieme all’Università La Sapienza di Roma, stila la classifica delle province italiane con la migliore qualità della vita. A sorpresa, dopo anni di dominio incontrastato di Trento, è Mantova a dominare la classifica. La peggiore? Crotone.


La classifica


È Mantova, spodestando Trento, ad essere la città italiana in cui si vive meglio. Il capoluogo trentino, infatti, è stato primo in classifica ininterrottamente dal 2011, ma quest’anno ha ceduto il podio.

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Come si vede chiaramente dalla classifica, nelle posizioni migliori è il nord, soprattutto il nord-est, a fare da padrone. Il meridione e la grandi città, invece, sembrano non riuscire ad offrire standard di vita adeguati. Cosa significa questo? Significa che quasi il 54% degli italiani vive in province in cui la qualità della vita è scarsa o non sufficiente. E questo da cosa dipende? La classifica ha come indicatori un complesso di fattori che incidono significativamente nella vita quotidiana degli italiani. Aspetti come il sistema sanitario, l’occupazione, il tempo libero, la criminalità, il disagio sociale e, non per ultimo, l’ambiente possono influenzare la qualità della nostra vita.

Capovolgendo la classifica, vediamo che la maglia nera spetta a Crotone. Ma non è l’unica città meridionale. Le ultime cinque province si trovano tutte nel sud, Sicilia in testa. Le grandi aree urbane, però, neanche possono festeggiare. Ad eccezione di Torino, tutte le grandi città come Milano, Napoli e Roma arretrano. Milano e Napoli perdono rispettivamente rispettivamente 7 e 5 posizioni, mentre Roma ne perde ben 19.

Il 2016 è stato certamente un anno di grazia per Mantova. Dopo l’elezione a Capitale italiana della Cultura 2016, per il capoluogo lombardo è stato tutto in ascesa. Vicoli, cortili, grandi palazzi, rispetto per la tradizione, cura dell’ambiente, sono state le carte vincenti per la città.


L’ambiente


Per quanto riguarda la classifica specifica sull’ambiente, troviamo qualche spostamento rispetto alla classifica generale. Mantova perde il podio, cedendolo a Trento, ma restando saldamente in seconda posizione. Le differenze maggiori le vediamo, però, nella distribuzione geografica. Il rispetto dell’ambiente non è solo prerogativa del nord Italia, ma, tra le prime province in classifica, troviamo anche città insulari e meridionali.

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Rispetto all’anno passato, la classifica registra un lieve peggioramento della qualità dell’ambiente. Se nel 2015 erano 31 le province con una qualità ambientale scarsa, ora sono ben 35. Con ogni probabilità, questi dati non corrispondono ad un reale deterioramento degli standard ambientali. Soprattutto al sud, un basso punteggio è dovuto alla mancanza di comunicazione dei dati a Legambiente e all’Istat, fonti da cui vengono tratti i dati che vanno a comporre la classifica. Tra le province fanalino di coda, troviamo 2 province del nord-ovest, 3 province dell’Italia centrale, 13 province dell’Italia meridionale e insulare. Chiude la classifica Imperia, già al 106° posto lo scorso anno.

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