Pet therapy: cos’è?
La Pet Therapy, o zooterapia, racchiude un insieme di attività e di terapie assistite che si basano sul rapporto di interazione tra uomo e animale. Il termine è stato coniato dallo psichiatra americano Boris Levinson nei primi anni ’60 e letteralmente significa “terapia dell’animale da affezione”. Si tratta di una co-terapia che sfrutta gli effetti positivi dati dalla vicinanza di un animale a una persona. Uomini e animali hanno sempre vissuto e lavorato fianco a fianco, beneficiando vicendevolmente di compagnia, forza e coraggio.
Infatti, fin dall’antichità, sono stati osservati gli effetti benefici di questa interazione. Pensiamo ai gatti per gli antichi Egizi, alle raffigurazioni del dio Anubi e alle raffigurazioni di alcuni santi cristiani rappresentati spesso con animali vicino a sé, come San Rocco e Sant’Antonio. La pet therapy, come la intendiamo noi oggi, però, è stata studiata e applicata solo da alcuni decenni. Dal 2003 questa terapia è stata riconosciuta come cura ufficiala e la sua valenza terapeutica. La sua efficacia come co-terapia è ormai ampiamente riconosciuta a livello scientifico.
Come funziona?
Quando parliamo di pet therapy, parliamo di interventi terapeutici, educativi e ludici che si basano sulla fiducia e sulla reciprocità instauratasi tra l’animale e il paziente. In altre parole, deve crearsi un vero legame, un’amicizia che rende l’intervento positivo per entrambi. Altro elemento fondamentale per la riuscita della terapia è il personale. Tutti gli interventi devono essere guidati e monitorati da personale esperto, competente e preparato. La pet therapy, in questo modo, si svolgerà in piena sicurezza e tranquillità.
Non esistono animali addestrati o preparati per adempiere a questa terapia. Solitamente negli interventi solo animali da compagnia, come cani, gatti, conigli, asini e cavalli. Il cane, però, resta l’animale prediletto e maggiormente predisposto a questa pratica. Tuttavia, ogni animale deve essere certificato, deve avere requisiti sanitari e comportamentali, attitudinali e di capacità, valutati da un veterinario esperto in pet therapy.
A chi è consigliata?
I campi di applicazione sono numerosi. Può essere utilizzata in casi di stati d’ansia e depressione, problematiche dovute a periodi di degenza prolungata, post convalescenza in seguito a ictus e infarti, disturbi comportamentali e dell’apprendimento, riabilitazione motoria, sindrome di Down, autismo, demenze senili e malattie degenerative. Quindi, un campo di applicazione davvero vasto. Ed è molto facile trarre giovamento da questa terapia di supporto. Infatti, al momento è presente in diversi centri di riabilitazione, scuole e laboratori.
Quali sono i suoi benefici?
I benefici della pet therapy sono innumerevoli ed efficaci nel trattamento di tantissimi disturbi. In primo luogo, la pet therapy rilassa la mente e il corpo delle persone liberandole dallo stress e dal dolore fisico. Il gioco, la complicità con l’animale ci dà un’idea più positiva della vita, migliorando il nostro stato mentale.
La diminuzione dell’ansia porta a dei benefici anche fisici. Uno stato di maggiore tranquillità, infatti, riduce la pressione sanguigna, la glicemia e il battito cardiaco e, dopo, i livelli di cortisolo ed endorfine. In questo modo, il paziente è più felice e meno stressato e, per questo, meno predisposto a stati depressivi.
Un umore ed uno stato psichico migliore hanno un effetto positivo anche sulla vita sociale sui pazienti. Infatti, la pet therapy finisce anche per favorire la socializzazione e le interazioni interpersonali. Una migliore vita sociale porta a rafforzare l’autostima e, in generale, ad un migliore rapporto chttps://blog.biotravel.it/vacanza-animali-no-abbandono-animali/on se stessi.
Inoltre, il gioco con l’animale incoraggia il paziente a muoversi ed esercitarsi. Infatti, si nota un miglioramento delle capacità motorie e dei movimenti articolari. Pertanto, nei casi di riabilitazione o post convalescenza può risultare davvero molto utile.