Il 2 agosto avremo consumato le risorse rinnovabili offerte ogni anno dal pianeta. Secondo i calcoli del Global Footprint Network, il 2 agosto è la data in cui quest’anno, a livello globale, scatta il debito ecologico. Questo è l’Overshoot Day 2017 e non avevamo mai esaurito così presto il nostro budget naturale annuale. L’obiettivo ora è dimezzare le emissioni di CO2.
Overshoot Day: cos’è
L’Overshoot Day 2017 cadrà il 2 agosto, mai così presto. Ma cos’è l’Overshoot Day? Tutti gli anni viene calcolato il giorno in cui le attività portate avanti dalla popolazione mondiale esauriscono le risorse a disposizione per 1 anno solare. Ossia, dal 2 agosto in poi, dopo appena sette mesi dall’inizio dell’anno, saremo in debito con il pianeta Terra. Per andare avanti taglieremo alberi che non verranno ripiantati, faremo pascolare greggi su terreni che diventeranno aridi, mangeremo pesci che non si sono riprodotti, seppelliremo rifiuti su falde acquifere che non avranno il tempo di depurarsi. Cioè aggraveremo lo squilibrio spostandolo, di poco, nel futuro.
Mai così presto
Mai così presto, continuiamo a ripetere. L’anno scorso avevamo consumato tutte le risorse dell’anno l’8 agosto, quest’anno ben 6 giorni prima. Per capire quanto la cosa ci stia sfuggendo di mano, basta vedere pochi dati. Solo nel 1987, appena trent’anni fa, l’Overshoot Day era caduto il 19 dicembre. In soli trent’anni abbiamo perso oltre quattro mesi. Questo è il risultato concreto di tutto il male che abbiamo arrecato al nostro pianeta.
Secondo i calcoli del Global Footprint Network stiamo utilizzando le risorse naturali ad un ritmo 1,7 volte superiore rispetto alla capacità di rigenerazione degli ecosistemi. Per soddisfare il nostro attuale fabbisogno di risorse ci servirebbero dunque 1,7 pianeti Terra. Ma di pianeta Terra ne abbiamo uno solo. E lasceremo alle future generazioni sempre meno risorse, poiché le stiamo consumando senza dare il tempo alla natura di rigenerarle.
Cosa fare
È possibile invertire la rotta, dobbiamo invertire la rotta! È lo stesso Presidente del Global Footprint Network, Mathis Wackernagel, a lanciare un segnale di speranza. Il Presidente dichiara che, se riuscissimo a spostare questa giornata di 4,5 giorni, entro il 2050 le generazioni future gioverebbero di questo impegno. Si dovranno eliminare gli sprechi di cibo, la dissipazione delle risorse idriche ed energetiche, utilizzare la tecnologia con le energie rinnovabili.
Anche l’accordo di Parigi sulla difesa della stabilità climatica, firmato 195 Paesi nel dicembre del 2015, può dare una mano in questa direzione. “Sia pure imperfetto, l’accordo di Parigi ha generato la speranza che l’umanità sia finalmente pronta ad affrontare la più grande sfida che si sia mai trovata di fronte”, scrive il Global Footprint Network nel rapporto annuale. “L’amministrazione di Trump ha rinnegato la promessa dell’America. Noi, invece, raddoppiamo il nostro impegno – insieme a molti governi, imprese, ong, perché la decarbonizzazzione è un obiettivo necessario. Esploreremo soluzioni nella progettazione e gestione delle città e in tutti gli altri settori. Tenendo presente che guadagnare cinque giorni ogni anno è indispensabile per tornare in equilibrio prima del 2050”.