Altro che Farmville! L’orto urbano ci renderà tutti contadini…di città. Sono sempre di più le città in cui sono presenti questi spazi verdi comuni. Ma come nascono? E cosa sono? Scopriamolo insieme.
Orto Urbano: come nasce
Un orto urbano è solitamente uno spazio verde di proprietà comunale, affidato ad un gruppo di cittadini. Generalmente non sono coltivatori professionisti e la concessione di questo spazio, di solito a tempo determinato, è finalizzato ad uno scopo preciso. Può essere la coltivazione di fiori, di frutta o di ortaggi. In genere, i comuni scegliono per l’orto urbano appezzamenti di terreno in aree periferiche, per rivalutare le zone meno considerate delle nostre città.
Negli ultimi anni questo fenomeno è diventato sempre più comune e diffuso, ma in realtà non si tratta di un’idea nuova. La nascita dell’orto urbano risale a molto tempo fa. I primi orti urbani nascono, infatti, durante l’800. Verso la metà del secolo, sorgono i primi “Kleingarten” tedeschi, spazi riservati ai solo bambini. Verso la fine del secolo, però, l’idea inizia stabilmente a diffondersi attraverso i “Jardin Ovrieurs”. Nati dall’attività del Monsignor Jules Lemire, politico ed uomo di grane cultura, questi giardini operai avevano un duplice obiettivo. Non ero solo quello di coltivare l’orto come possibile fonte di risorse economiche ed alimentari, ma di farlo, considerandolo anche come forma di sviluppo e di arricchimento del rapporto familiare. Il motto stesso sintetizzava tale iniziativa: “Il giardino è il mezzo, la famiglia è lo scopo”.
I vantaggi
I vantaggi tipici della presenza di un orto urbano in città sono vari. Oltre agli ovvi vantaggi di natura sociale, queste iniziative possono essere di aiuto alle generazioni più giovani, per sensibizzarli ai temi della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente. Gli orti urbani, però, comportano vantaggi importanti anche sui meno giovani. Infatti, qui hanno la possibilità di fare attività fisica all’aria aperta, producendo allo stesso tempo alimenti senza l’uso di sostanze chimiche e pesticidi.
L’orto urbano costituisce una risposta concreta alle esigenze sia delle comunità urbane sia dell’ambiente. Infatti, dal punto di vista delle relazioni umane, permette di entrare in relazione con le persone che abitano il quartiere. Trascorrere così il proprio tempo libero, quindi, favorisce lo scambio di conoscenze, migliorando la qualità della propria vita. Dal punto di vista della salute e ambientale, risponde al desiderio di sapere cosa si mangia, imparando la stagionalità dei prodotti. Dà una spinta alla diffusione di metodi di coltivazione sostenibili e sostiene l’importanza di combattere lo spreco di cibo. Tutto ciò potrebbe generare circuiti virtuosi di economia solidale. Dal punto di vista urbano, pone un freno al dilagare della cementificazione e dell’illegalità, favorendo il recupero della biodiversità. Inoltre, da non dimenticare è che permette il riappropriarsi di luoghi altrimenti inutilizzati e abbandonati.
La diffusione in Italia
Nel nostra paese sembra che sia diventato un vero e proprio fenomeno di costume. Infatti, da un po’ di anni a questa parte la situazione è cambiata. Se nel 2011 era possibile assistere e partecipare a simili iniziative solo nelle grandi città ed in piccoli e sperimentali spazi, già nel 2013 una ricerca della Coldiretti segnalava come la quantità di territorio dedicato agli Orti Urbani aveva raggiunto il record di 3,3 milioni di metri quadri di terreno triplicando il risultato dei due anni precedenti. Gli italiani è un popolo dal pollice verde. Infatti, oltre 21 milioni di italiani coltivano un pezzo di terra, dimostrando una sensibilità particolare all’argomento.
In tutte le nostre città, da Roma a Milano, da Bologna a Torino, ovunque possiamo trovare questi angoli verdi. A Torino, nel quartiere Nizza Millefonti, è nato Or-TO. È il primo orto urbano, nel quale tutti potranno partecipare alla co-produzione di prodotti freschi “a metro zero”. A Napoli sono ben tre gli orti urbani. Infatti, oltre ai siti dello Scudillo e di Via San Domenico, è stato inaugurato anche il terzo orto urbano nell’area Arin di Chiaiano. Si trova al di sopra di un serbatoio di accumulo delle acque del Serino di 30 milioni di litri. Su circa 23 ettari sono stati piantumati olivi, rosmarini, mirto, siepi di lauro e ciliegi.
A Roma, dove la situazione ambientale è sempre più precaria, Campagna Amica ha realizzato un orto urbano. Si trova nel piazzale del centro d’accoglienza, tra la via Salaria e la ferrovia. Un’area degradata nella periferia nord della capitale. Gli ospiti del centro d’accoglienza, assieme ai loro educatori e al personal trainer dell’orto di Campagna Amica, coltivano insalate, pomodori, peperoni, zucchine, melanzane e un bel giardino delle aromatiche.
Negli orti urbani si coltiva la bellezza dei luoghi e quella dei gesti. Buone pratiche, nuove idee, antichi saperi si fondono in nome della sostenibilità, della coesione sociale e di una migliore qualità della vita per tutti.