UNESCOSi è da poco conclusa  la 41esima sezione del Comitato Unesco a Cracovia e sono stati 25 i siti ad essere riconosciuti Patrimonio dell’Umanità. Ventuno sono i siti ad entrare per la prima volta nella lista, mentre sono quattro quelli che facevano già parte del patrimonio, ma che ora sono ampliati ed estesi. Quali sono le novità?

L’Italia regna, ma…

Sono due i siti che vanno ad aggiungersi i tantissimi che arricchiscono il nostro Belpaese. L’Italia, infatti, può vantare ben 53 riconoscimenti Unesco, restando ancora il Paese con più patrimoni Unesco al mondo. Ma c’è un ma. La Cina incalza: infatti, il grande Paese asiatico è subito dietro, con 52 siti Unesco, e sono in molti a dare per scontato un imminente sorpasso. In ogni caso, la commissione recentemente riunitasi a Cracovia non ha di fatto cambiato lo scenario dei Paesi che contano un maggior numero di patrimoni Unesco.  In Italia sono 53, la Cina ne 52, la Spagna 46 e Francia con 43 e Germania con 42 chiudono le prime cinque posizioni.

Entrare a far parte di questa lista non è così semplice. E i vantaggi, in termini di turismo e credibilità a livello internazionale, sono incalcolabili. Non è difficile, quindi, immaginare quanto grande sia l’attesa quando, ogni anno, l’Unesco valuta nuove candidature. Come si fa ad ottenere questo prestigioso riconoscimento? Per entrare nella prestigiosa lista un sito deve soddisfare almeno dieci criteri di selezione. Questi criteri di selezione premiano i capolavori del genio umano, le testimonianze eccezionali di civiltà scomparse, gli esempi di processi biologici o ecologici principali per la storia dell’umanità. E questi sono solo alcuni esempi.

I nuovi siti Unesco

Sono 1073 i siti che, dal 1972, si sono guadagnati l’importante riconoscimento Unesco. I 25 siti che hanno fatto il loro ingresso nel 2017 sono eterogenei e collocati in ogni parte del mondo. L’Italia festeggia l’ingresso di due siti: le antiche faggete italiane e le opere di difesa veneziane. Le antiche faggete italiane, che vanno dal parco nazionale d’Abruzzo sino alla Foresta Umbra, sono ora patrimonio dell’umanità come le foreste vetuste dei Carpazi, di Slovacchia, Germania e Ucraina. Complessivamente sono ora 63 le faggete riconosciute dall’Unesco, suddivise tra Albania, Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Germania, Italia, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Ucraina. Le Opere di difesa veneziane tra il XVI ed il XVII secolo sono composte da sei componenti fortificate situate in Italia, Croazia e Montenegro.

Anche la Gran Bretagna ha da festeggiare. Riconosciuto Patrimonio dell’Umanità è il distretto dei laghi, area di magnifici e romantici specchi fra Inghilterra e Irlanda, musa ispiratrice di decine di artisti e scrittori. Grande riconoscimento anche ad Asmara, la piccola capitale dell’Eritrea.Sviluppatasi dal 1890 in poi come avamposto militare del potere coloniale italiano,. conserva ancora tracce dell’architettura italiana del Ventennio, provocando un effetto straniante all’interno del contesto africano.

Fa il proprio ingresso anche lo straordinario sito archeologico di Aphrodisias, in Turchia. Di grande importanza è, per noi, il riconoscimento andato a Kujataa, la terra degli Inuit in Groenlandia (Danimarca). In questo tempo segnato dal surriscaldamento globale e dallo scioglimento dei ghiacciai, non possiamo non gioirne. Un patrimonio Unesco è andato anche alla Russia, grazie alla Cattedrale dell’Assunzione e il monastero di Svijažsk. Un riconoscimento per ragioni paesaggistiche è andato all’Argentina. Quest’area protetta è caratterizzata da una fitta rete di fiumi e torrenti e da laghi circondati dalle imponenti catene montuose della Patagonia. Nel parco sono, inoltre, presenti rarissimi esemplari centenari di cipresso della Patagonia.

Sono questi e tanti altri i siti che hanno meritato di essere annoverati tra il Patrimonio dell’Umanità Unesco.

L’elenco completo

I nuovi siti:

  • Parco Nazionale Los Alerces National Park (Argentina)
  • Qinghai Hoh Xil (Cina)
  • I paesaggi della Dauria (Mongolia/Russia)
  • Mbanza Kongo (Angola)
  • Sito archeologico Valongo Wharf (Brasile)
  • L’area templare di Sambor Prei Kuk e il sito archeologico dell’antica Ishanapura (Cambogia)
  • Kulangsu, storico insediamento internazionale (Cina)
  • Le mura veneziane di difesa tra il quindicesimo e il diciassettesimo secolo (Croazia, Italia, Montenegro)
  • Kujataa, area rurale vichinga-inuit ai confini del ghiaccio perenne (Danimarca)
  • Asmara, una città modernista in Africa (Eritrea)
  • Taputapuātea (Francia)
  • Le grotte e l’arte dell’era glaciale nel Giura Svevo (Germania)
  • Historic City of Ahmadabad (India)
  • Città storica di Yazd (Iran)
  • Isola sacra di Okinoshima e siti associati (Giappone)
  • Hebron-al Khalil (Palestina)
  • La miniera (argento-zinco-piombo) di Tarnowskie Góry e la sua rete idrica sottertanea (Polonia)
  • Cattedrale dell’Assunta e Monastero, isola città di Sviyazhsk (Russia)
  • Il paesaggio culturale dei Khomani San (Sudafrica)
  • Aphrodisias (Turchia)
  • Il distretto dei laghi (Regno Unito)

I siti ampliati:

  • Le antiche faggete dei Carpazi e delle altre regioni europee (Albania, Austria, Belgium, Bulgaria, Croatia, Italy, Romania, Slovenia, Spain, Ukraine)
  • Riserva W-Arly Pendjari (Benin, Burkina Faso)
  • La Bauhaus e i suoi siti di Weimar, Dessau e Bernau, Germany
  • Strasburgo, dalla Grand-Île a Neustadt, uno scenario urbano europeo, France.


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