Che l’Italia sia per antonomasia un museo a cielo aperto lo sappiamo. Nel nostro Paese, basta guardarsi intorno per trovare meraviglie e bellezze. Ci sono, però, dei luoghi che più di altri raccontano la storia, le tradizioni, la ricchezza della nostra penisola. Borghi, giardini che racchiudono al loro interno o meglio, al loro esterno, la magia del Belpaese. Da nord a sud, troverete tante piccole gemme da non perdere.

Giardino di Ninfa

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Flickr, ph. Giovanni

Situato nella provincia di Latina, tra Cisterna di Latina e Sermoneta, è un momento naturale italiano straordinario. Si tratta di un tipico giardino all’inglese, iniziato da Gelasio Caetani nel 1921, nell’area della scomparsa cittadina medioevale di Ninfa, di cui oggi rimangono soltanto diversi ruderi, alcuni dei quali restaurati durante la creazione del giardino. Il paese di Ninfa, dopo un periodo di sviluppo e ricchezza, venne nel 1382 saccheggiata e distrutta. Da allora la città non fu mai ricostruita, diventando quella che poi venne definita come la Pompei del Medioevo. 

Alla fine dell’Ottocento, la famiglia Caetani, tuttora in possesso del Giardino, decise di riprendere in mano i suoi possedimenti. Così nasce il Giardino di Ninfa, un vero museo a cielo aperto, definito dal New York Times il giardino più bello al mondo. È visitabile, in tutto il suo splendore, durante alcune giornate dell’anno. QUI tutte le info.

Diamante, Calabria

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Instagram, ph. luanamantuano

Diamante, bellissima cittadina costiera della provincia di Cosenza, è soprattutto nota per i suoi km di costa, la sua acqua cristallina e per il festival del peperoncino. Sapete cos’altro rende speciale questa città? Il suo essere un museo a cielo aperto! L’idea dei “Murales” è dovuta al pittore Nani Razzetti, milanese, ma diamantese di adozione. Nel 1981 artisti italiani e internazionali realizzarono 85 opere a cui se ne aggiunsero altre dal 1986 al 1997. Non perdetevi, ad esempio, il Murales a mosaico di Michele ed Angiolina Sposito di Ferrara, dipinto in via Alfieri, sull’esterno della Chiesa Madre.

Il Parco dei Mostri di Bomarzo

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Instagram, ph. elisabettalozzi

Torniamo in Lazio, stavolta in provincia di Viterbo, a Bomarzo. Il parco venne progettato attorno al 1600 come luogo di meditazione da un nobile della famiglia Orsini. L’Orsini chiamò il parco Sacro Bosco e lo dedicò a sua moglie, Giulia Farnese. Vi sono anche architetture impossibili, come la casa inclinata, o alcune statue enigmatiche che rappresentano forse le tappe di un itinerario di matrice alchemica. Persino Salvador Dalí ha parlato del Parco dei Mostri come di un’invenzione storica unica. Mostri, draghi, sfingi, tutte queste creature misteriose si nascondono nella fitta vegetazione. Un museo a cielo aperto straordinario.

Arte Sella, Borgo Valsugana

Arte Sella: "Cattedrale vegetale "

Flickr, ph. ineunte-aestate

Il parco si trova nei boschi della Valle Sella, sulle pendici meridionali del monte Armentera, in Trentino, e mira a mettere in dialogo arte e natura. Camminando nel fitto bosco che costeggia il fiume Moggio si incontrano curiose installazioni composte da materiali naturali come pietre, legno e acqua. Proprio lo stagno alpestre rappresenta uno dei punti più interessanti del parco, dove diversi artisti hanno lasciato il segno. È la natura la vera protagonista di questo museo a cielo aperto: la natura è la musa ispiratrice e stimolo artistico e l’artista deve omaggiarla e rispettarla.

Casalciprano, Molise

Casalciprano

Flickr, ph. paPisc

In questo piccolissimo borgo molisano si nasconde una vera e propria perla: il Museo della Memoria Contadina. Questo museo a cielo aperto occupa quasi tutto il centro storico di questo affascinante centro molisano. Attraverso un panoramico percorso all’interno delle vie del borgo, potrete scovare rappresentati alcuni dei momenti più importanti e rappresentativi della vita contadina. Questo museo consiste in una serie di statue, strumenti e decorazioni pittoriche. Tutto è stato disposto lungo le vie del centro storico ed ogni installazione si riferisce ad un particolare momento della vita contadina.

Vedrete statue di donne intente a lavare i panni, bambini giocare a ruba bandiera o a correre nei sacchi. Troverete anche stanze nelle quali sono state ricreate delle scene quotidiane in ogni minimo particolare, dall’ambientazione ai costumi dei personaggi, antichi attrezzi usati per la mietitura o per la vendemmia e tanto altro. Il tutto spiegato su iscrizioni ed eleganti libri di ceramica dipinti a mano, che incontrerete nelle varie tappe del vostro percorso. Imperdibile.

Giardino dei Tarocchi, Capalbio

Giardino dei tarocchi

Flickr, ph. Elisa Groovy

Il giardino progettato da Niki De Saint Phalle raccoglie una ventina di installazioni dell’artista. Tutte le sculture misurano oltre 10 metri e raffigurano gli arcani dei tarocchi. Le colline coperte di olivi della Maremma incorniciano alla perfezione i misteri del Mago, della Papessa, della Fortuna, completamente coperti da specchi e ceramiche colorate. Secondo l’artista, non esiste alcuna logica nella visita del giardino che deve essere scoperto secondo il caso, alla ricerca dell’arcano del momento.

Conoscete altri musei a cielo aperto che meritano di essere visitati? Segnalali qui!

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