Via libera alla Camera alla legge sull’agricoltura biologica. Cosa prevede? Le legge riconosce la produzione agricola biologica come “attività di interesse nazionale con funzione sociale”. Sono tante la innovazioni introdotte, scopriamole insieme.
Legge sul bio: cosa cambia
Il biologico viene normato e considerato come settore economico rilevante basato sulla sicurezza alimentare, sul benessere degli animali, sullo sviluppo rurale e sulla tutela dell’ambiente. Questa è la maggiore innovazione apportata dal testo sullo sviluppo e la competitività della produzione agricola ed agroalimentare con metodo biologico approvato alla Camera e che ora passa al Senato.
Cosa cambia, però, nello specifico? Si parte dalla equiparazione del metodo di agricoltura biodinamica al metodo biologico. L’unico limite è che il metodo di agricoltura biodinamica rispetti tutti i requisiti previsti a livello europeo per produrre biologico. Verrà, poi, costituito un Tavolo tecnico per l’agricoltura biologica. Il suo scopo sarà anche di promuovere i prodotti biologici e organizzare un “Piano d’azione nazionale per l’agricoltura biologica”. Inoltre, nascerà un “Fondo per lo sviluppo dell’agricoltura biologica”, con una riserva del 30% alla ricerca, alimentato dal 2% del fatturato dell’anno precedente relativo alla vendita di prodotti fitosanitari.
Anche nell’ambito della filiera biologica potranno essere costituiti “contratti di rete”. Viene prevista, infatti, la promozione di specifici percorsi formativi e di ricerca in campo biologico. Grande importanza sarà data alla promozione della formazione professionale nel settore. Nasceranno, inoltre, i cosiddetti “distretti biologici”. Si tratta di sistemi produttivi locali nei quali sia significativa la produzione con metodo biologico o con metodologie culturali locali. La legge, infine, prevede che gli agricoltori che producono varietà di sementi biologiche iscritte nel registro nazionale delle varietà da conservazione hanno diritto alla vendita diretta e possono procedere al libero scambio delle stesse.
Il biologico diventa imprenditorialità
Come mai il nostro Paese necessitava di questa legge? La risposta ce la fornisce il Presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. “L’agricoltura biologica ha bisogno di imprenditorialità, professionalità, rigore, innovazione – sostiene Giansanti – e deve saper intercettare i bisogni della collettività. Ci vogliono spalle robuste, aggregazione dell’offerta e rapporti di filiera definiti. Il settore è ormai uscito dal suo nanismo e grazie al disegno di legge approvato alla Camera, avrà gli strumenti normativi per rafforzarsi in termini di attività d’interesse nazionale con una funzione sociale”.
L’approvazione di questa legge è, quindi, un risultato importante per il riconoscimento di un metodo sempre più comune tra gli agricoltori italiani. Ci auguriamo che ciò possa essere anche una spinta economica per un Paese, come il nostro, ancora in difficoltà. Quale miglior modo per far ripartire la nostra economia se non il sostengo all’agricoltura sostenibile? L’unica vera crescita è quella pulita, che fa bene alla nostra economia e all’ambiente. Una crescita che punta alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. Ora dobbiamo solo sperare in una veloce approvazione della legge al Senato per cominciare a vedere i suoi effetti sulla nostra agricoltura ed economia.