In Europa – dal piccolo centro urbano alla grande metropoli – sempre più città stanno pensando ad un futuro senza auto. Da Parigi a Oslo, passando per Barcellona e Stoccarda, è chiaro come la tendenza sia forte. Inquinamento, rumore, incidenti affliggono, in maniera particolare, le grandi città europee. Scopriamo quale sarà il loro futuro senza auto.


Città senza auto


Parigi è l’ultima, in ordine di tempo, ad aver iniziato un progetto per limitare l’uso delle automobili. Secondo uno studio di Le Monde, a Parigi il 13 per cento degli spostamenti avviene con mezzi motorizzati, ma occupa il 50 per cento della rete stradale.

Parigi, quindi, non è assolutamente la prima ad immaginare un mondo senza auto. Barcellona, da poco, ha cambiato rotta: no alle automobili, sì alle bici e ai pedoni.  Secondo alcuni studi, più di 3.500 persone muoiono a Barcellona ogni anno per colpa dell’inquinamento. I rumori del traffico, oltre che numerosi incidenti e infortuni, hanno spinto l’amministrazione a lanciare un piano ambizioso. Un piano che potrebbe essere da esempio per il resto del mondo. Infatti, Barcellona aggiungerà duecento chilometri di piste ciclabile alle attuali cento e riorganizzerà gli autobus in modo che tutti gli abitanti abbiano una fermata entro 250 metri dalla loro abitazioni.

Ma nel resto d’Europa? Oslo vieterà l’ingresso alle automobili nel centro storico a partire dal 2019. “Nel 2030 ci saranno ancora persone alla guida di auto, ma queste dovranno essere senza emissioni”, ha dichiarato Lan Marie Nguyen, rappresentante dei Verdi. Infatti, la Norvegia è il Paese europeo con la più alta percentuale di auto elettriche.

Pontevedra, una città costiera della Galizia, in Spagna, ha fatto praticamente sparire le auto dal suo perimetro urbano. Quindici anni fa il sindaco ha deciso di pedonalizzare il 90% della città. Con quali risultati? Calo dell’inquinamento, del traffico acustico e aumento dell’utilizzo della bicicletta. Oggi il primo cittadino è al suo quinto mandato. E anche Stoccarda vieterà le auto diesel dall’anno prossimo.


Perché vivere senza auto


Nel mondo circolano attualmente tra 1,5 e 2 miliardi di automobili. Un numero così grande di auto, com’è facile da immaginare, comporta seri danni per le città, soprattutto nelle metropoli. La prima questione rilevante è ovviamente l’inquinamento dell’aria. Non se ne parla a sufficienza, ma provoca una mortalità da cinque a dieci volte superiore rispetto agli incidenti stradali. Non solo. Il costo per risolvere a livello mondiale i problemi di salute causati dal traffico automobilistico è di circa 800 miliardi di euro.

Ma non è tutto. Anche lo stesso traffico automobilistico ha un costo. Secondo Graham Cookson, l’economista capo dell’istituto Inrix, specializzato nello studio dei trasporti, il traffico negli Stati Uniti priva l’economia mondiale di 280 miliardi di euro di pil, questo significa che più dell’1,5 per cento della ricchezza prodotta va in fumo. “Calcoliamo questo importo dando un prezzo al tempo perso nel traffico e stimando il consumo eccessivo di carburante”, spiega Cookson.

Cosa fare allora? Si potrebbe, ad esempio, iniziare a condividere la vettura! Niente di nuovo: a Parigi il servizio di auto elettriche Autolib ha compiuto cinque anni ed è usato da 320mila persone. Oppure, ad Amsterdam, è stato lanciato con successo Abel, un sistema di taxi elettrici con il quale più persone condividono il taxi, più il prezzo è basso.

Condividere, risparmiare, salvare l’ambiente e le nostre città: è questo il futuro.

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