Venticinque sindaci di importanti città del mondo, tra cui Milano, si sono impegnati ad azzerare le proprie emissioni entro il 2050 per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Queste venticinque città formeranno una rete impegnata nella lotta ai cambiamenti climatici e Milano è in prima linea.

Queste città, che rappresentano 150 milioni di cittadini, svilupperanno entro il 2020 piani d’azione per diventare città a zero emissioni entro il 2050. Questi piani permetteranno alle città di raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. I piani di azione verranno sviluppati ed ideati con il supporto di C40 Cities, una rete che connette più di 80 grandi città in tutto il mondo impegnate nella lotta ai cambiamenti climatici.


Le città coinvolte

Le città che si sono impegnate nell’obiettivo emissioni zero sono:

  • Milano
  • Austin
  • Accra
  • Barcellona
  • Boston
  • Buenos Aires
  • Città del Capo
  • Caracas
  • Copenaghen
  • Durban
  • Londra
  • Los Angeles
  • Melbourne
  • Città del Messico
  • New York
  • Oslo
  • Parigi
  • Philadelphia
  • Portland
  • Quito
  • Rio de Janeiro
  • Salvador
  • Santiago
  • Stoccolma
  • Vancouver

Non finisce qui. Il network di C40 Cities ha, inoltre, annunciato un ulteriore supporto. Nove megalopoli africane verranno guidate nello sviluppo di piani d’azione per il clima inediti, solidi, a lungo termine e basati su prove scientifiche. L’obiettivo è far sì che queste città si allineino con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Le città supportate in questa iniziativa sono Accra, Città del Capo, Addis Abeba, Dar es Salaam, Durban, Johannesburg, Lagos, Nairobi and Tshwane.

“L’Accordo di Parigi è molto chiaro su cosa serve per intraprendere azioni per il clima coraggiose”, ha affermato il sindaco di Parigi e presidente di C40, Anne Hidalgo. “I sindaci delle città più grandi del mondo modelleranno il prossimo secolo e apriranno la strada a un futuro migliore, più sano e più sostenibile. I sindaci facciano quello che devono fare, non quello che possono. E questi piani sono un esempio eccellente del nostro stato d’animo. Con l’aiuto di partner fondamentali, come il Bmub e C40, le città africane giocheranno un ruolo chiave nell’adempimento dell’Accordo di Parigi”.


La sfida di Milano

Quest’obiettivo rappresenta per Milano una vera sfida. La città italiana ha certamente dei problemi legati alle emissioni. Nonostante, per il quarto anno consecutivo, sia ancora Milano la città più smart d’Italia, secondo l’ICityRate2017, la città paga il ritardo sui fattori ambientali. Infatti, lo studio dimostra che sulle nuove variabili ambientali, come il consumo di suolo (in cui si colloca al 97esimo posto) e qualità dell’aria (98esimo), la città abbia ancora molto su cui lavorare.

La precaria situazione ambientale della città si può constatare dai dati di Legambiente sulle emissioni da gennaio ad ottobre 2017. A Milano, nei primi dieci mesi dell’anno, sono stati ben 50 i giorni di superamento dei livelli di polveri sottili consentiti. Una situazione certamente non positiva e che sottolinea l’importanza di questo obiettivo che la città si è posta.


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