L’Abruzzo è conosciuto soprattutto per il suo aspetto naturalistico: parchi nazionali, fauna, Appennino. L’Abruzzo, però, è anche una regione di mare, con chilometri di litorale ricchi di straordinari paesaggi, molto diversi tra di loro. Un tratto costiero imperdibile è quello che si estende da Ortona a San Salvo, in provincia di Chieti. Questo litorale è noto come Costa dei Trabocchi e assume il nome, appunto, dal trabocco. Si tratta di un’antica e tipica costruzione marinara che è frequente incontrare sulla costa e ne è diventata il simbolo.


Cosa sono i trabocchi


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Trabocco Punta Cavalluccio. Instagram, ph. @elisabettalozzi

I trabocchi, anche noti come trabucchi, sono antiche macchine da pesca tipiche delle coste del basso Adriatico, quindi molto diffusi sui litorali garganici, molisani e abruzzesi. È proprio sulla costa teatina, però, che sono maggiormente diffusi. Il termine “trabocco” deriva per sineddoche da quello della rete suddetta, ossia da trabocchetto, e questo, il quale è usato anche nell’uccellagione ed è sinonimo di ‘trappola’, è dovuto al tipo di pesca, cioè perché il pesce cade in una trappola.

I trabocchi sono strane e complesse macchine da pesca. Non hanno una forma stabile, ma consistono in piattaforme elevate su primitivi pilastri conficcati sul fondo del mare o su scogli. Dalle piattaforme si staccano le antenne, che sostengono le reti per mezzo di un complicato sistema di carrucole e funi. Hanno un’architettura leggera, sono dinamici, in rapporto costante con le forze della natura. Ad ogni mareggiata perdono pezzi più o meno importanti, e, dopo ogni tempesta, hanno bisogno di aggiustamenti e riparazioni. A ripararli ci pensano i traboccanti, depositari e custodi di un’antica e affascinante arte, apparentemente primitiva e improvvisata, ma in realtà evoluta quanto le più complesse tecniche ingegneristiche.

Secondo alcuni storici pugliesi, il trabucco sarebbe un’invenzione importata dai Fenici. La prima testimonianza di un trabocco risale al XVIII secolo. I pescatori abruzzesi tentarono di trovare un metodo di pesca senza doversi inoltrare per mare. Nei punti più prominenti della costa venivano poste queste originali da pesca. Nel 1889 Gabriele D’Annunzio affittò una villa presso San Vito Chietino, rimanendo colpito dai trabocchi che descrisse nel romanzo Il trionfo della morte.

La macchina pareva vivere d’armonia propria, avere un’aria ed un’effige di corpo d’anima.

Gabriele D’Annunzio, Il trionfo della morte (1894).


Costa dei Trabocchi: cosa vedere


Riserva naturale Punta Aderci - Vasto

Riserva naturale Punta Aderci – Vasto. Flickr, ph. Daniele D’Ettorre

La Costa dei Trabocchi comprende i comuni di Francavilla al Mare, Ortona, San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, Fossacesia, Torino di Sangro, Casalbordino, Vasto e San Salvo. Un territorio eterogeneo, ricco di tradizioni e bellezze naturalistiche.

Partendo da nord, si incontra per prima Ortona. Oltre ad essere una delle più interessanti stazioni balneari della costa, da qui potrete godere di una splendida vista panoramica dalla Passeggiata Orientale. Da qui potrete visitare il Castello Aragonese e la cattedrale di San Tommaso. Poco più a sud, troviamo San Vito Chietino, definita da D’Annunzio “il paese delle ginestre”. Dal Belvedere Marconi, la vista spazia dai massicci della Maiella e del Gran Sasso alle sagome scure delle isole Tremiti.

Nel territorio di Rocca San Giovanni, si alternano spiagge sassose a scogliere a picco sul mare. Nell’antico borgo fortificato sorge la parrocchiale di San Matteo, dichiarata monumento nazionale. Più a sud, poi, incontriamo Fossacesia con il suo panorama eccezionale del Golfo di Venere. Tutto è dominato dalla collina su cui si trova l’antica Abbazia di San Giovanni in Venere, uno dei monumenti di riferimento di tutto l’Abruzzo.

Torino di Sangro sorge in bella posizione panoramica per ammirare il mare e la valle del Sangro. Nel centro storico sono da visitare la Chiesa di S.Salvatore del 700, la chiesa di San Felice con annesso convento, e il Palazzo Priori. Una spiaggia di sabbia finissima caratterizza anche il lido di Casalbordino.

In pochi minuti si arriva a Vasto, l’antica Histonium. Imperdibile è suo suggestivo Belvedere delle Lame e il suo ricco centro storico. Di grande importanza è Punta Aderci, riserva regionale istituita nel 1998 a tutela del litorale roccioso. San Salvo, con la sua Marina, offre una spiaggia a tratti ancora selvaggia. Proprio qui ora si stanno sviluppando attività alberghiere, della ristorazione e del tempo libero.


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