Si parla tanto di bioarchitettura ma in pochi sanno cosa sia e ancora meno la applicano. Il principio su cui si basa questa forma di architettura è la sostenibilità. La sostenibilità si pone l’obiettivo di instaurare un rapporto equilibrato tra l’ambiente naturale e le costruzioni umane. Le costruzioni umane, quindi, si pongono in una condizione di continuità con l’ambiente, come in un processo di osmosi.
La bioarchitettura, in quanto tale, tiene conto sempre di tre condizioni:
1. L’ambiente circostante
La bioarchitettura tiene prima di tutto in considerazione l’ambiente, il contesto in cui la costruzione avrà luogo. Quindi, in primo luogo, si studia il contesto naturale che ospita una costruzione: la vicinanza di fiumi o altre fonti idriche; oppure una forte sismicità del territorio; o ancora la disposizione rispetto a fonti naturali. In secondo luogo, osserva anche il complesso architettonico all’interno del quale una nuova costruzione si inserisce. Non si possono ignorare, infatti, le preesistenze, ossia le costruzioni che la circondano. Ad esempio, si pensi a tal proposito all’ombra che generano sull’edificio in costruzione: potrebbe essere sfruttata a suo vantaggio oppure costituire un inconveniente notevole.
2. Sostentamento energetico
Si può parlare di bioarchitettura e di sostenibilità senza parlare di energia. La bioarchitettura si pone come primo obiettivo quello della riduzione dei consumi. Come fare? Prima di tutto, in modo “passivo”. Studiamo l’edificio e le sue caratteristiche: potremo trovare all’apporto naturale del sole e del vento per il riscaldamento e il raffreddamento. In secondo luogo, agiremo in maniera attiva, ossia useremo le energie rinnovabili. Non possiamo non pensare al fotovoltaico e al solare, sempre più popolari.
Oggi il prezzo di un impianto fotovoltaico si è ridotto moltissimo rispetto agli anni in cui erano attivi gli incentivi statali. Questo grazie a un’offerta maggiore e al miglioramento dell’efficienza dei pannelli. L’accopppiata fotovoltaico con il solare termico per riscaldare l’acqua a uso domestico è vincente. L’evoluzione del fotovoltaico però sta nell’accumulo di energia. In altre parole, vengono installate batterie in grado di stoccare l’energia prodotta e di rilasciarla nel momento di necessità. Ciò serve in particolare per ridurre l’acquisto di energia e avere energia disponibile anche quando il sole non c’è.
In tema di riduzione e di sostenibilità, sono assolutamente da tenere in considerazione infissi e serramenti. Questi contribuiscono a isolare la casa da sbalzi termici indesiderati. Pertanto, una scelta adeguata degli infissi vi farà evitare inutili sprechi. Anche la tinteggiatura esterna ed interna degli ambienti può contribuire a ridurre i consumi ed aumentare l’efficienza, grazie alle nanotecnologie e a molecole come gli ossidi di silicio e di titanio.
3. La scelta dei materiali
La scelta dei materiali nella bioarchitettura non è assolutamente una questione secondaria. Per prima cosa, i materiali utilizzati per la costruzione devono essere privi di radioattività e non devono emettere sostanze tossiche negli ambienti dopo la messa in opera. Aspetto fondamentale è che elementi e materiali che possano essere facilmente recuperati, riutilizzati e smaltiti senza provocare ulteriori inquinamenti. Neanche in questo caso bisogna dimenticare l’importanza del km 0. Qualora fosse possibile, sono da preferire i materiali di provenienza locale. Sono diverse le ragioni che si celano dietro tale preferenza: non solo per ridurre i costi e l’inquinamento dovuto al trasporto, ma anche perché generalmente sono più adatti alle caratteristiche climatiche del luogo.
La casa ecologica, inoltre, recupera l’impiego di materiali usati nel passato. Ad esempio, i mattoni pieni d’argilla sono in grado di assorbire l’umidità interna in eccesso rilasciandola in un successivo momento. Utilizzare questi mattoni per costruire le pareti ci permette, quindi, di ottenere una riduzione delle escursioni di temperatura all’ interno dell’abitazione. Anche altri materiali naturali, tra i quali soprattutto il legno, possiedono le medesime proprietà. In generale, sono preferibili i materiali con rendimento più elevato, costo minore e impatto ambientale più limitato come il legno, la pietra, la calce, il gesso, la canapa.