Sono 342 le bandiere blu dalla Fondazione per l’Educazione Ambientale quest’anno, ben 49 in più dello scorso anno. Tantissime, quindi, le new entry, ma molte sono anche le spiagge che hanno perso quest’importante riconoscimento.
Bandiere Blu: le new entry e le escluse
Cos’è successo nel 2017? Nel complesso in un anno la situazione è migliorata. Se nel 2016 le spiagge premiate erano 293, ora si è passati a 342, pari a circa il 5% di quelle premiate a livello mondiale. Inoltre, da 152 si è passati a 163 Comuni, 11 in più rispetto al 2016 (13 nuovi ingressi, mentre 2 sono usciti). La regione più premiata si conferma la Liguria, arrivando a 27 località, grazie a 2 nuovi ingressi. Come l’anno passato, seguono la Liguria la Toscana, con 19 bandiere blu e le Marche con 17 riconoscimenti.
La situazione migliora anche per quanto riguarda i laghi. Infatti, aumentano le bandiere per i laghi ed il Trentino Alto Adige raggiunge quota 10, raddoppiando rispetto all’anno scorso. Una bandiera va alla Lombardia e 2 al Piemonte. Peggiora sensibilmente la situazione del Molise. Solo due, infatti, sono le bandiere blu quest’anno per il Molise e non tre come nella precedente edizione. Esce Petacciato con la sua Marina. Confermati i riconoscimenti a Termoli-Lungomare Nord e Campomarino Lido.
Cos’è accaduto nelle altre regioni? La Campania raggiunge 15 bandiere con un nuovo ingresso, quello di Sapri, mentre Puglia e Sardegna confermano gli 11 riconoscimenti. L’Abruzzo migliora, arrivando a otto, grazie alle new entry di Giulianova e Roseto degli Abruzzi. L’Emilia-Romagna, invece, perde una bandiera, Cattolica, scendendo a sei località. Veneto e Lazio confermano otto bandiere, le stesse dello scorso anno. Sette riconoscimenti per la Sicilia, grazie all’ingresso di Santa Teresa di Riva. Stesso numero per la Calabria con due nuovi ingressi, Roseto Capo Spulico e Soverato. Due vessilli vanno al Friuli-Venezia Giulia e alla Basilicata.
I criteri di valutazione
Ma quali sono i criteri di assegnazione? Le Bandiere Blu vengono stabilite dalla giuria nazionale dopo l’approvazione del board internazionale secondo un percorso procedurale indicato nel protocollo Uni-En Iso 9001-2008. I criteri del programma sono 32 e vengono aggiornati periodicamente. Ciò è per stimolare le amministrazioni locali a fare sempre meglio.
Nello specifico, ecco i 32 criteri presi in considerazione:
• validità delle acque di balneazione
• nessuno scarico di acque industriali e fognarie nei pressi delle spiagge
• elaborazione da parte dei Comuni di un piano per eventuale emergenza ambientale; elaborazione da parte del Comune di un piano ambientale per lo sviluppo costiero; acque senza vistose tracce superficiali di inquinamento (chiazze oleose, sporcizia, ecc.)
• spiagge allestite con contenitori per rifiuti in numero adeguato
• spiaggia tenuta costantemente pulita
• dati delle analisi delle acque di balneazione a disposizione
• facile reperibilitá delle informazioni sulla Campagna Bandiere Blu d’Europa
• iniziative ambientali che coinvolgano turisti e residenti
• servizi igienici in numero adeguato nei pressi della spiaggia
• collocamento di salvagenti ed imbarcazioni di salvataggio
• assoluto divieto di accesso alle auto sulla spiaggia
• assoluto divieto di campeggio non autorizzato
• divieto di portare cani sulle spiagge non appositamente attrezzate
• facile accesso alla spiaggia
• rispetto del divieto di attività che costituiscono pericolo per i bagnanti
• equilibrio tra attività balneari e rispetto della natura
• servizi di spiaggia efficienti
• accessi facilitati per disabili
• fontanelle di acqua potabile
• telefoni pubblici dislocati vicino alla spiaggia
Quindi non solo qualità del mare, ma anche servizi, iniziative e politiche ambientali.
L’impegno delle amministrazioni
I criteri richiesti, come abbiamo visto, richiedono il continuo sforzo e attenzione da parte delle amministrazioni locali. Non è un caso, infatti, che le regioni maggiormente premiate siano quelle che storicamente sono state più sensibili ed attente alle politiche ambientali.
“In questi 30 anni di attività di Bandiera Blu abbiamo visto un allargamento del programma a un numero sempre maggiore di località – racconta a Repubblica Claudio Mazza, presidente di Fee Italia – ma al di là del numero sempre più comuni hanno intrapreso il percorso del Programma internazionale e stanno lavorando per adeguarsi ai criteri”.
In poche parole, la corsa per la Bandiera Blu spinge le amministrazioni locali ad essere più attenti alla gestione del territorio marino. “L’impegno è fare in modo che le località turistiche orientate a perseguire un turismo di qualità e con minori impatti ambientali siano sempre di più e spingere il mercato in questa direzione – continua Mazza – in quest’ottica il ruolo del turista è cruciale: ha sì una maggiore coscienza ambientale ma ancora poca consapevolezza del peso che può avere la sua scelta nell’orientare l’offerta turistica. È quindi evidente che il turismo sostenibile può svilupparsi solo se si rende possibile l’incontro tra un turista consapevole e un territorio in grado di offrire prodotti turistici compatibili con l’ambiente”.